SONO UNA STELLA

By: Pleasure House 17-11-2020

Boogie Nights Locandina
Boogie nights

Nell’anno in cui South Park debutta sul piccolo schermo e Dolly la pecora si ritrova con un’inaspettata gemella, il visionario e geniale regista Paul Thomas Anderson lancia nelle sale cinematografiche il di li a poco costellato di premi Boogie Nights, l’altra faccia di Hollywood, con protagonista un giovanissimo Mark Walberg (TED) nei panni del porno divo Dirk Diggler.

Luci soffuse, ovviamente tendenti al rosso, fanno da palcoscenico alla rocambolesca storia distruttiva di una giovane promessa del settore dell’intrattenimento per adulti che, come ogni rock star finita in leggenda, nonostante l’argomento sia porno piuttosto che rock, inevitabilmente finisce nella droga, nella difficoltà dell’accettazione di se stessi, nel baratro virtuoso della fama improvvisa e altrettanto improvvisamente perduta, nel sentirsi amato da tutti ma voluto da nessuno.

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Una storia, quella di Dirk, che ultimamente ci è stata proposta più volte, con le sempre più frequenti biopic uscite negli ultimi anni. Ricordiamo i celebri Rocketman e Bohemian Rapsody che a loro volta raccontano delle carriere a livello personale e non di due delle menti musicali più grandi di tutti i tempi: Elton Jhon e Freddy Mercury. Storie strattonate, emotive, drammatiche, cariche di situazioni disagianti, per quanto la facciata sia quella dell’olimpo musicale raggiunto con una bella voce e dei bei testi.

La PH ha rivolto l’attenzione a questa pellicola perché esce 20 anni prima dei sopra citati, qualificandosi come cult nel suo genere e non solo, ma anche perché mostra, citando il sottotitolo, l’altra faccia del mondo della fama, quella della pornografia, che raramente viene esposta e quando viene fatto con firma a piè di pagina da Paul Thomas Anderson, non possiamo che aspettarci di rimanere incollati alla poltrona per tutti i 156 minuti di film.

Film come questi sono purtroppo rari nel loro genere, abbattono i tabù parlando dei sogni di gloria di un giovane dal passato dimenticabile, un presente insoddisfacente e deprimente, e un futuro di fama. Arrogante a tratti e non consapevole dei rischi che la tanto ambita fama comporta, Dirk vuole riscattarsi e i suoi 33 cm sono il suo biglietto per una vita migliore, una vita nella quale, non passerà molto che il neo porno divo lo capisca, il rischio dell’eccesso è concreto, sempre dietro l’angolo, troppo spesso sottovalutato.

Anderson analizza magistralmente questi aspetti e ci mostra nel frattempo la Hollywood rossa degli anni ’70-’80. Golden Globe come migliore attore non protagonista a Burt Reynolds nei panni dell’ambizioso regista Jack Horner che per primo crede nei talenti del ragazzo, e una candidatura agli oscar come miglior sceneggiatura per Anderson sono solo due dei riconoscimenti che la pellicola ispirata a vere storie di porno attori dell’epoca ha meritato.

La bocca di Hollywood è sempre pronta a sbranare i più incauti e nello stesso modo lo è la bocca della sorella minore, o meglio della sua altra faccia, altrettanto importante e distruttiva: la Hollywood per adulti. Visione consigliatissima secondo noi della PH sotto ogni aspetto: visivo, tecnico, attoriale, narrativo e per come viene abbattuto uno dei più grossi tabù con i quali siamo costretti a convivere, quello della pornografia.
Buona visione

È sempre festa nella casa del piacere.

Mark Walhberg Mark Walhberg