Simona.SenzaIlCognome
By: Pleasure House & Simona 4-01-2021

“Il mio corpo è unico, non potrà mai essere motivo di vergogna e quelli che porto su di esso sono fieri segni, non difetti.” L’ennesima alienante videochiamata non ci ha permesso, a noi della Casa del Piacere, di vedere dal vivo questo corpo fatto di fierezza e segni, e ovviamente, nemmeno la sua proprietaria. Ma il sorriso radioso e le ferme parole della diciannovenne Simona (@simona.senzailcognome) oltrepassano lo schermo dei nostri device, lasciando a noi il piacere di condividere con voi ospiti i suoi lavori e ciò in cui crede.
La sua bacheca social si introduce chiaramente: “Esprimo me e ciò in cui credo”, nulla più, nessuna spiegazione, approfondimento o motivo. Sembra volerci subito dire di non farci domande, ma di osservare e interpretare, sentire ciò che ci arriva da ciò che crea, da ciò in cui crede.
Quella di Simona è, però, più di un’espressione artistica. Ci spiega come sia una vera e propria guerra, un attivismo mirato al cambiare ciò che non reputa giusto di ciò che la circonda, a partire dalla famiglia, dall’utilizzo generale dei social dei suoi coetanei, fino ad arrivare alle regole che fin dalla nascita ci impongono.
Ci racconta della rabbia che prova ogni volta quando, banalmente, sente dire la parola “troia”, parola oramai vietata a casa sua. Eppure la sua rabbia, manifestata ed espressa attraverso i suoi lavori, non è definibile “banale”.
Il cambiamento siamo noi, e per poterlo applicare nel modo più efficace, la giusta partenza è dalle piccole cose, da quelle che, appunto, ci sembrano banalità: smettere di usare certe parole, rendere consapevoli le persone che ci circondano, nel nostro piccolo. Ma ribatte subito chiara di come sogna la divulgazione totale dei valori che attraverso la sua voglia di rivoluzione, esprime sui social e nella vita di tutti i giorni, vorrebbe raggiungere un pubblico più ampio.
Dall’omofobia allo scandalo dei gruppi telegram dello scorso marzo, quella di Simona è una battaglia in nome del femminismo, dell’uguaglianza e del rispetto, contro i canoni di bellezza della società e la violenza di genere.
Le abbiamo chiesto quali sono le parole che riassumono i suoi valori e prontamente ci ha risposto amore, inteso come tolleranza ed accettazione, rispetto come conseguenza del primo valore, rispetto verso se stessi e verso le altre persone, verso ciò in cui credono e ciò che decidono di esprimere e infine, appunto, espressione, espressione del proprio corpo e libertà di essere, libertà di sperimentare, libertà di essere nudi e non sentirsi tali.
Simona viene da Foggia e attualmente vive e lavora a Roma, ama se stessa e ciò che fa. Ama sperimentare e giocare con la sua nudità. Sogna un mondo più tollerante e rispettoso. Non da titoli ai propri lavori, preferisce piuttosto lasciare un messaggio, che le sue opere vengano chiamate come ciò che lo spettatore prova nel vederle. Simona ama l’amore, la Pleasure House ama Simona.
Vi invitiamo, rivoluzionari ospiti, a mettere in gioco il vostro senso estetico di tolleranza e rispetto, appellandovi ai vostri valori e a non farvi sfuggire i lavori di simona.senzailcognome.
Se non fai parte della soluzione, fai parte del problema.
E’ sempre festa nella casa del piacere.

Un dettaglio che ti dono
Un dettaglio che ora scopro
Per far vedere che non c'è nulla
Di perverso
E che la vastità del corpo umano
È qualcosa di immenso.
Ora vado, mi faccio da parte
Ma tu dimmi che ci proverai
E che questo dettaglio lo studierai
Anche con gli occhi dell'arte.
Non so cosa vedi
Non so cosa il tuo occhio
È abituato a vedere
Non so cosa ti hanno insegnato
Tramandato
Raccontato
Di noi
Nude
Non so cosa vuoi vedere
Non so cosa non vuoi vedere
Sono solo io
È solo un corpo
È (quasi) nudo
Come quello di tutti
Gli altri
Come anche il tuo
Se questo
Ti mette a disagio
Smetti di guardarmi.
