Memoria delle mie puttane tristi

By: Pleasure House 25-11-2020

Memoria delle mie puttane tristi - gabriel garcia Marquez
Gabriel García Márquez

A 90 anni la maggior parte dei mortali è morta. In 90 anni la maggior parte dei mortali ha già fatto ciò che la maggior parte dei mortali si aspetta di fare in 90 anni. A 90 anni la maggior parte dei mortali, di noi, non si aspetta più nulla da Madre vita, se non l’arrivo silenzioso e dolce di Sorella morte.

Ciò che l’ultimo romanzo di Gabriel Garcia Marquez, dal titolo Memoria delle mie puttane tristi, narra è proprio lo stravolgimento di questo ideale di “morte pre-morte”, e per il celebre autore de L’amore ai tempi del colera il modo migliore per asfaltare la senile monotonia del colui che attende è di metterlo corpo a corpo con la più forte e appunto stravolgente forma di vita che in 90 anni possiamo solo sperare di conoscere: l’amore.

format_quote L’anno dei miei novant’anni decisi di regalarmi una notte di folle amore con un’adolescente vergine format_quote

Così introduce la sua avventura l’anziano protagonista del romanzo spagnolo ambientato in Colombia, con una decisione, probabilmente dettata da noia o rassegnazione. Universalmente però, qualcosa, una certa forza tacita ha spinto il solitario e bizzarro giornalista quasi centenario verso la forza più grande di tutte, forza che non esista ad ammettere non aver mai incontrato.

format_quote Non sono mai andato a letto con una donna senza pagarla format_quote

Confessa quasi come se non avesse mai avuto scelta, ed è proprio questa la modalità con cui si procura la magrolina 14enne trovata in un bordello di fiducia, pronto a pagare per avere in cambio il fiore ancora puro della giovane. Senza esitazioni, senza ripensamenti, come per 90 anni ha sempre fatto, con la differenza che questa volta sarebbe “il primo”, l’espressione massima di machismo, colui che per primo deflora la castità di una giovane donna.

La danza dell’amore con un beffardo e insolito destino ha inizio, il nostro novantenne prova sensazioni mai provate prima di fronte a quel giovane corpo nudo che per il calore che prova in petto, esita e tentenna a toccare. Ci teniamo a sottolineare, noi come il romanzo, l’enfasi dei 90 anni e del non avere mai provato una certa sensazione prima d’ora, date anche le ambigue circostanze.

Una ricerca di se stessi che, come si sa, avviene sempre nel migliore dei modi attraverso altre persone. Un ricerca non aspettata, tantomeno desiderata, ma pacatamente accettata, per quello che è, avvolta dal caldo respiro della morte che non tarda mai, nemmeno di fronte al primo amore.

Amore per un corpo, amore per se stessi, se stessi innamorati. Consigliamo la lettura di Memoria delle mie puttane tristi per vedere l’amore con filtri completamente differenti da quelli cui siamo solitamente abituati.
Vi auguriamo una buona lettura.

È sempre festa nella casa del piacere.

Thérèse Dreaming, 1938
Thérèse Dreaming, 1938 - Balthus