Ho Paura Del Sesso

By: Pleasure House 8-12-2020

Egon Schiele
Egon Schiele

Si è parlato, in questi giorni e in tutti modi, della vicenda dell’insegnante il cui video ritraente la medesima in atti che basterebbe definire “intimi” ha causato nel suo personale non pochi disagi. Disagi, questi ultimi, anche di carattere sociale e pesanti al punto da scatenare una polemica generale che, in qualche modo, è stata sulla bocca di tutti nell’ultima settimana o poco più.

Se state già chiudendo la pagina temendo di dover leggere l’ennesimo articolo che condanna (legittimamente) il fenomeno del revenge porn o che tira fuori questioni di patriarcato e non, vi preghiamo di pazientare ancora qualche riga, il tempo di entrare nel vivo della discussione.

Come già riportato sopra, non analizzeremo ulteriormente la vicenda dell’insegnante, del patetico e vendicativo ex fidanzato di questa o della decisione di licenziamento. Il personaggio che di questa vicenda ci ha interessato è la madre di uno degli scolaretti che, venuta a contatto con il video, la decisione più sensata e umana che le è venuta in mente di effettuare è stata di esercitare il triste fenomeno del ricatto.

Ci teniamo a dedicare la dovuta attenzione ai dettagli chiave della vicenda: il video in questione non ritrae un’insegnate intenta a spacciare, ad abusare fisicamente e/o verbalmente di un partner, a comportarsi in modo razzista, maleducato, umiliante nei confronti di qualcun*, o a rubare. Il video ritrae una donna coinvolta in atti sessuali, ed evidentemente, ciò è sufficiente ad indignare una donna, una mamma, una collega, un’amica, una moglie al punto di spingerla ad esercitare il ricatto, ad abusare di un potere illegittimo, minacciando ed estorcendo, in possesso di un video che non le appartiene, che non la riguarda in alcun modo.

In Pleasure House ci siamo seduti e ci siamo guardati per un attimo negli occhi. La domanda che ci siamo rivolti e di cui, in queste righe, vogliamo provare a ricavare una risposta, è la stessa che rivolgiamo a voi ospiti: Esiste una sessuofobia? Esiste in noi, in chi ci circonda, in chi amiamo, nella società, nelle nostre aule, nei nostri uffici? La gente ha paura del sesso? Fino a che punto? Con sessuofobia si intende la paura ad affrontare qualsiasi pensiero e/o azione relativi alla sessualità.

A livello sociale, corrisponde ad un comportamento limitato per quanto riguarda i rapporti sociali e rigido nei confronti della sessualità altrui, vista spesso come indecente e peccaminosa. La sessuofobia sociale, patologia spesso nemmeno riconosciuta come tale, è il motivo per cui il fenomeno del revenge porn ha effetto sulla vita privata delle vittime, è il motivo per cui chi raggiunge una certa età senza un partner stabile e fisso e conduce una vita sessuale attiva è spesso e volentieri giudicat*, è il motivo per cui la gelosia ha spesso la meglio su di noi, è il motivo per cui manca ancora una corretta e completa educazione sessuale obbligatoria nelle nostre scuole, e non ci riferiamo a scuole superiori e licei, ma dalle più tenere età, dalle scuole elementari.

Il sesso è un universo, vastissimo e allo stesso tempo così infinitamente privato. Propone mille colori e sfumature, molti splendidi, altri più cupi. Il sesso può essere motivo di insicurezza personale e disagi, ma anche fonte di gioia e fortissimo amore, come di scoperta e consapevolezza di sè e delle altre persone. Il sesso è questo e molto altro, e noi qua in PH, per quanto grandi fan, non abbiamo le competenze necessarie per esplorare a fondo la fatidica domanda “cos’è il sesso?”, ma una cosa sappiamo dirla di certo, se non addirittura ribadirla: se affrontato con rispetto verso sé stessi, verso le altre persone, armati di amore e consapevolezza, o anche solo di desiderio di piacere, il sesso non è motivo di vergogna o umiliazione.
Mai.

La mamma ricattatrice è il personaggio che più ci ha colpito della vicenda dell’insegnante, perché è la (una delle) prova vivente che la sessuofobia sociale non solo esiste, ma è inoculata in noi, secolarmente radicata nei nostri usi e costumi, usanze e abitudini. Si è tacitamente appropriata di noi. Questa madre si è trovata tra le mani, in qualche modo, un talismano del potere, attraverso il quale poteva sentirsi forte e potente nei confronti di un’altra persona, cosa che non ha esitato a fare, come sappiamo.

format_quote Ma ciò che vogliamo sottolineare non è il vero e proprio atto estorsore, ma il chiederci cosa conferisce potere al talismanico video intimo privato di una donnaformat_quote

Scavalcando la questione del consenso mancato nei confronti della diffusione del video, e quindi allontanandoci dalla questione revenge porn (ve lo avevamo promesso), la sessuologia sociale, il comportarsi limitatamente e rigidamente nei confronti della sessualità altrui, vedendola come indecente e peccaminosa, è ciò che tacitamente dona il potere di rovinare la carriera, la sfera intima privata, i rapporti sociali di una donna, e non solo.

Vi chiediamo un ultimo piccolo sforzo nel seguire il panegirico che sta diventando questa riflessione, ma è in effetti una questione delicata. Il nostro punto è: un video ritraente un individuo nudo e/o coinvolto in atti sessuali con un altro individuo (consenziente) non dovrebbe avere alcun tipo di potere dannoso, a livello sociale, nei confronti del o degli individui presenti nel video.

Invece in qualche modo ce l’ha e questo, car* ospiti della Casa del Piacere, è dovuto da una evidente paura del sesso, di un ribrezzo nei confronti di esso, il che, a livello personale, non è niente di cui vergognarsi, ma a livello sociale, la responsabilità che il nostro sistema si porta in groppa nell’aver dato vita a questo mostro e nel continuare a nutrirlo nostro malgrado, è troppo forte per essere ignorata.

La sessuofobia è il motivo per cui esiste la Pleasure House, per riuscire, passo dopo passo, trombata dopo trombata, chiacchierata dopo chiacchierata, tutt* assieme a sconfiggere questa paura. Non lasciamo il potere a chi vuole usarlo per odiare. Non permettiamo che il nostro sesso, mediante una terza persona non coinvolta, possa umiliarci.

Amiamo chi siamo e cosa facciamo, da nudi e da vestiti. Invitiamo tutt* voi ospiti a riflettere su quanto appena detto; siete d’accordo o reputate tutto ciò un mucchio di sciocchezze? Se avete piacere, e noi l’abbiamo, scriveteci per mail o sui social il vostro pensiero, argomentatelo. Ripubblicheremo le discussioni venutesi a creare.
Grazie, buon proseguimento.

È sempre festa nella casa del piacere

sussanna e i vecchioni
Artemisia Gentileschi