Motori ed Erotismo

By: Pleasure House & Lady D. 28-11-2020

Iceman by Lady D
Lady D

Due passioni, quelle della scrittrice che si firma con il nome di Lady D, unite nella letteratura. Una narrazione che unisce erotismo e sensualità con il mondo delle corse. La sottomissione sessuale, il concedersi allo scorrere del piacere come le ruote delle macchine da corsa scorrono, o meglio sfrecciano, sulle piste. Un racconto doppio: una gara per aggiudicarsi la bandiera a scacchi e un viaggio, fisico e mentale, verso il raggiungimento della bandiera a scacchi intima della protagonista, l’orgasmo.

Desirèe ha 29 anni, viene da Taranto e non definisce i suoi lavori “erotici”, ma piuttosto un racconto di intensità, il cui obbiettivo è quello, attraverso scene hot ma (la scrittrice ci tiene a sottolinearlo) mai volgari (non ama questa etichetta riguardo a ciò di cui scrive), di trasmettere ogni vibrazione che i protagonisti dei racconti stanno provando.

Unisce alle sue descrizioni di amore e passione carnale l’analogia della corsa, delle gare di sfreccianti macchine sul ruvido asfalto, della sensazione di appagamento che si prova nel sentire il fischio delle gomme sulla pista, il rombo dei motori e la visione della bandiera a scacchi.

In Pleasure House proponiamo uno dei suoi tre romanzi pubblicati, rispettivamente “Iceman”, “You are unforgettable” e, non citato ma disponibile alla vendita “Still i rise”. Ci auguriamo che Lady D. riesca a trasmettervi le vibrazioni che ha trasmesso qua in P.H. con i suoi lavori, vi auguriamo una buona lettura

E’ sempre festa nella casa del piacere

Tratto da Iceman di Lady D

«Chiudi gli occhi» mormora e io obbedisco immediatamente. «Non sono davanti a te, non ti sto toccando, né parlando» prosegue, scendendo a baciarmi sul collo. «Respira lentamente...» Dio, quando mi parla così, mi manda fuori di testa! «Sei al Nürburgring...» dice, e ciò prende subito forma nella mia testa. «In macchina, sul rettilineo del traguardo.» «Sì» inizio a immaginare. «Dietro di te ci sono io, distaccato di pochi secondi.» «Ti vedo dagli specchietti.» «Prima curva» suggerisce, scendendo a baciarmi sul petto, all’altezza del cuore. Fremo da capo a piedi. «Battito» mi ammonisce, mordendomi. «Sono ancora più vicino a te, adesso» dice, disegnando un cerchio con la lingua dove mi ha appena morso. «Seconda curva...» Concentrati, Nina. Concentrati! «Centottanta chilometri orari» sospiro. «Freno. Mini chicane, seconda marcia...» «Sinistra, poi destra» simula il movimento con la lingua mentre parla, ma riesco a rimanere impassibile. «Rettilineo, duecentosettanta chilometri orari...» Okay, ci sono: «Staccata, mini chicane. Dalla settima, passiamo in quinta marcia. Sinistra, velocissima, poi destra, lenta in seconda marcia.» «Continua, stai andando alla grande» mi incita, prima di succhiarmi un capezzolo. Dio santissimo... «Piccolo rettilineo, poi ancora una chicane velocissima, che porta su un altro rettilineo corto.

A ridosso della curva, siamo sui duecentottanta chilometri orari; usiamo il freno, ma non troppo, portandoci in quarta marcia, mentre baciamo il cordolo in uscita. Ci spostiamo a sinistra, per poi chiudere la traiettoria a destra in cur...» la voce mi muore in gola, appena sento la tuta calare ai miei piedi insieme alle mutandine. Costringo i miei occhi a rimanere chiusi e alle mie mani di stare ferme.

Faccio respiri lenti e profondi, ma è tutto inutile, il battito non collabora. Maledizione! «In curva?» incalza impaziente. Il suo respiro soffia dritto sul mio monte di venere. Fremo, «A pieni gir...» «Battito» mi ammonisce, penetrandomi bruscamente con un dito. Sussulto. «Questo deve essere il livello difficile» ironizzo frustrata. «Medio» risponde, aggiungendo un altro dito. «Matias!» gemo di sorpresa, aprendo gli occhi. Abbasso lo sguardo e lo vedo, in ginocchio ai miei piedi, la fiamma del desiderio accesa negli occhi. «Il livello difficile non ti piacerà» mi avverte, prima di ritirare le dita e tirarsi su. Deglutisco, cos’ha in mente adesso? «Liberati dei vestiti e piegati in avanti, mani sulla panca» mi ordina.

Faccio come mi ha chiesto e si posiziona subito alle mie spalle: con un ginocchio mi fa allargare le gambe, poi prende il polso con il sensore e me lo blocca dietro alla schiena. «Devi imparare a controllarti» dice, prima di affondare dentro di me con un’unica spinta. «Oh, Cristo santo» gemo a denti stretti. Esce e rientra con più ferocia, poi prende a muoversi come un pazzo, portandomi a un passo dall’orgasmo e si ferma. «Battito!» tuona, assestandomi uno schiaffo sulla natica destra. Oh, no, mi negherà l’orgasmo fino a quando non imparerò a controllarmi! «Non ci riesco così» piagnucolo. «Volere è potere, bambolina» e ricomincia a spingersi ancora più forte.

Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi, ma è impossibile e, non appena sto per venire, lui si ferma nuovamente. «Vaffanculo!» grido di frustrazione. «Frena la lingua!» mi ammonisce, schiaffeggiandomi nuovamente le natiche. «Mi fai male» mugolo. Non mi sarebbe piaciuto e aveva ragione. «Dov’è finita la tua tenacia?» dice, riprendendo a spingersi senza pietà. «Non ti fermare» supplico senza fiato, ma lui lo fa ancora, sempre quando sto per rompermi in mille pezzi. «Bastardo!» «La lingua!» ringhia tra i denti, assestandomi l’ennesimo schiaffo sul culo, ma con questo mi fa vedere le stelle. «Ahia!» Sussulto. «Sei impazzito?» «Da quando ti ho incontrato» risponde, riprendendo a muoversi come una furia.

E va bene, vuole che mi controlli? Lo farò. Cazzo se lo farò! Chiudo gli occhi e cerco di immaginarmi nuovamente al Nürburgring. Lui non è dietro di me, non mi sta scopando. Sono in macchina, all’ultima chicane che mi separa dal traguardo. «Freno, cordolo a sinistra, cordolo a destra. Seconda marcia...» «Sì» geme, continuando il suo assalto. Sta per venire e anch’io, ma a differenza sua io sono calma e rilassata. Il suo metodo sta funzionando, non credevo che fosse possibile! «Ultima curva a destra; dalla terza marcia, passiamo in seconda e siamo sul rettilineo del traguardo» proseguo con un sorriso vittorioso. «Ti ho stracciato un’altra volta, Iceman...» «Tu puoi fare di me ciò che vuoi» dice senza fiato, poi mi passa un braccio sotto il seno e mi costringe a drizzare la schiena contro il suo petto. «Vieni con me... adesso!»